L’assemblea degli azionisti della Roma di ieri pomeriggio a Trigoria, ha approvato il progetto di bilancio al 30 giugno 2012 con una perdita di esercizio di 58,3 milioni di euro. Riguardo a Zeman non c’è nessuna voglia di mettere in discussione il suo lavoro o le prestazioni della squadra. In casa Roma non è ancora tempo di processi, nonostante la sconfitta interna subito in rimonta con l’Udinese, il rendimento deficitario di alcuni giocatori, una classifica tutt’altro che soddisfacente. “Indietro rispetto alle aspettative? Non lo è nè Zeman nè la squadra – la difesa d’ufficio dell’amministratore delegato giallorosso, Claudio Fenucci, il giorno dopo il ko dell’Olimpico – Siamo all’inizio del campionato, ci sono tantissime partite da disputare, possiamo recuperare posizioni“. Insomma, avanti così, ma soprattutto, avanti con Zdenek Zeman.
“Onestamente non c’è nessuna necessità di difendere il suo lavoro, siamo una squadra che sta costruendo una propria identità di gioco. Stiamo aspettando che la Roma possa piano piano crescere e dare le soddisfazioni che i tifosi meritano” – le parole di Fenucci a margine dell’assemblea degli azionisti che a Trigoria ha approvato il progetto di bilancio al 30 giugno 2012 con una perdita di esercizio di 58,3 milioni di euro (e che anche per il prossimo anno sarà caratterizzato da un passivo significativo). Le cifre negative, però, non trovano spazio solo sui conti societari. In rosso ci sono anche le quotazioni sul campo, dove la Roma non riesce a trovare continuità. La formazione di Zeman non ha ancora raggiunto quell’equilibrio necessario per poter ambire a posizioni di vertice. I numeri positivi dell’attacco, grazie ai gol di Osvaldo, Lamela e Totti, mal si sposano con la fragilità difensiva (la porta di Stekelenburg, con 16 reti, è la più trafitta della Serie A assieme a quella del Chievo) mostrata dall’inizio della stagione. Stagione che rischia di regalare un altro campionato amaro dopo quello con Luis Enrique. “L’obiettivo è fare meglio dell’anno scorso, raggiungere se possibile una competizione europea – spiega l’ad giallorosso Fenucci – Vogliamo far crescere questa squadra come collettivo e i giocatori come individualità perchè rappresentano il nostro futuro“.
Tra i più in ombra, però, c’è proprio il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva della Roma, ovvero Destro, poco utilizzato da Zeman e ancora a digiuno da gol. “Ma il fatto che un giocatore importante come lui, cercato da molte squadre, trovi meno spazio in questo momento significa che l’attacco della Roma è forte – fa notare l’ad romanista provando a vedere il bicchiere mezzo pieno –La nostra rosa è composta da giocatori giovani e altri più esperti, tutti con grandissime qualità tecniche in grado di rendere competitiva la Roma oggi, e soprattutto in futuro. I problemi di abbondanza non possono che farci piacere perchè dimostrano la qualità dell’organico“. Qualità che Fenucci riconosce anche alla classe arbitrale nonostante l’ammonizione con diffida comminatagli per avere contestato negli spogliatoi l’operato degli ufficiali di gara rivolgendo loro un’espressione irriguardosa.
“Non capisco questa ammonizione, è la prima che prendo in 15 anni – la difesa dell’ad della Roma – I designatori arbitrali auspicano il dialogo tra dirigenti e arbitri non sui giornali, ma all’interno degli spogliatoi e la Roma ha sempre perseguito questa politica”. “All’interno degli spogliatoi, in camera caritatis, è giusto con educazione esprimere le proprie critiche e rimarcare eventuali errori arbitrali – prosegue Fenucci – Se possono condizionare il campionato come dice Zeman? Sono una parte del gioco del calcio, possono condizionarlo come possono farlo gli errori dei giocatori, degli allenatori e dei dirigenti. Vanno accettati, senza dargli troppo peso. E non credo che servirebbe l’introduzione della tecnologia in campo. Questa nuova generazione di arbitri ha capacità e va lasciata crescere in tranquillità”.
Foto proveniente da asromalive.it