“Ivan Piris lo abbiamo preso per schierarlo come terzino destro: è un giocatore brevilineo, un marcatore molto abile nell’uno contro uno di difesa. È arrivato qui in punta piedi, ma ha alle spalle una solida carriera: ha infatti accumulato negli anni molte partite in Copa Libertadores e con la nazionale del Paraguay dove ha giocato anche nel 2011 la finale di Coppa America contro l’Uruguay” – Così Walter Sabatini presenta Ivan Piris nella sala stampa di Irdning.
Ecco qui riportate tutte le dichiarazioni lasciate dal neo acquisto giallorosso:
TRATTATIVA
“Avevo ricevuto prima della Roma un’altra offerta da un club europeo, ma poi si è fatto vivo il Club giallorosso con una proposta molto allettante e ho scelto quindi di venire qui. Adesso sono qui e ho molta voglia di fare bene con questa maglia”.
COMPAGNI
“Chi mi ha impressionato dei miei compagni in allenamento? Tutti sappiamo che Totti è una bandiera della Roma, uno dei migliori giocatori che ho mai visto in azione nella mia vita. Poi ci sono, ad esempio, anche un giovane di grandi prospettive come Lamela o un calciatore affermato come Burdisso, che sono entrambi sudamericani come me. Per me è quindi un onore condividere il campo e gli allenamenti con tutti loro”.
CARATTERISTICHE
“Sono un buon marcatore e la principale arma che ho è la rapidità. Cerco di unire le mie qualità con l’esperienza che ho acquisito in carriera. Ad esempio, l’anno in Brasile mi ha insegnato a curare di più la parte offensiva, cosa a cui in Paraguay prestavo meno attenzione. Cerco comunque di lavorare al massimo e di migliorarmi ogni giorno”.
FAMA GIALLOROSSA
“La Roma è una squadra conosciuta in tutto il mondo e quindi anche nel mio paese, in Paraguay. È infatti un grande club, che ha vinto anche titoli importanti. Sono sicuro che con la campagna acquisti di quest’anno sarà ancora più conosciuta”.
CALCIO PARAGUAIANO
“In generale il calcio del mio Paese si caratterizza per la grinta dei giocatori in campo e per la loro dedizione al lavoro, caratteristiche grazie alla quali sopperiamo magari a qualche lacuna tecnica. Non diamo mai per persa una gara fino al 90° minuto e lottiamo sempre su ogni pallone. Questo in generale, ma nel mio caso particolare credo di aver unito questa propensione nazionale alle esperienze fatte all’estero: da questo punto di vista l’anno in Brasile mi ha aiutato ad essere un giocatore più completo”.
ALLENAMENTI DI ZEMAN
“Se ho sofferto le sessioni di lavoro del Mister? I primi due giorni di sedute magari sono state più dure, ma ora, giorno dopo giorno, sto sempre meglio. Sono un professionista e questo è già il secondo anno che faccio una preparazione fisica del genere. Qui sto lavorando sodo, cercando di migliorarmi per dare il massimo in questa stagione”.
LOTTA PER LA MAGLIA
“Io e i miei compagni di reparto ci contendiamo ogni giorno in allenamento il posto in squadra, come è normale che sia. Io sono sicuro che Mister prenda nota di tutto quello che facciamo in allenamento e che farà le sue scelte nel modo migliore. Ovviamente spero di giocare sin da subito, sarebbe bello”.
OBIETTIVI
“L’obiettivo che ho, come tutti i compagni di squadra, è quello di vincere il titolo, facendo la storia del Club. Sono contento di essere qui e credo che, avendo una grande squadra e grandi giocatori, abbiamo grandi possibilità di vincere”.
ZEMAN E LA SPINTA SULLE FASCE
“Cosa mi ha detto finora il Mister? Non ancora ho avuto modo di parlare bene con lui. Sono sicuro però che mi osserva attentamente in allenamento e in partita. Se ho spinto poco nell’amichevole di domenica? Io credo che la mia propensione a scendere in attacco dipenda anche dal giocatore sull’altra fascia: nell’ultima gara Balzaretti ha spinto parecchio dal suo lato e allora io sono rimasto un po’ più dietro a coprire. La squadra così ha più equilibrio”.
BALZARETTI
“Divido con lui la stanza qui in ritiro e mi sta aiutando con la lingua. Scherziamo e parliamo, anche perché lui conosce un po’ la mia lingua avendo giocato in precedenza con un calciatore paraguaiano. Mi aiuta molto”.
IDOLI
“I miei riferimenti calcistici? Mi ispiro a Francisco Arce, calciatore del mio paese, che ha giocato con me in nazionale e ora sta cercando di fare l’allenatore. Mi piacerebbe poi ripercorrere qui in Italia le orme di Javier Zanetti che è un esempio da ogni punto di vista: sarebbe bello fare la sua stessa carriera”.
ESPERIENZA AL SAN PAOLO
“Al San Paolo ho vissuto due momenti: il primo molto buono, il secondo un po’ meno dato che ho avuto un infortunio, sono stato fuori un mese e quindi ho fatto un po’ fatica a recuperare il mio spazio. Ma sono cose che capitano: ora sono qui per vivere questa avventura in un campionato nuovo e spero di fare bene”.
WEB E FAMIGLIA
“In questo momento tutti usano molto internet e i social network, quindi anche io ne faccio uso per essere in contatto con gli altri. Ma io ho un figlio piccolo e preferisco comunque trascorrere molto tempo con lui insieme a mia moglie”.
Foto proveniente da asroma.it