Nel momento più difficile, la Roma di Zeman ritorna a vincere. Dopo due sconfitte di fila, la Roma rinasce travolgendo il Palermo in casa 4-1 firmato dal quartetto Totti-Osvaldo-Lamela-Destro. Questa volta, quindi, niente rimonte stile Bologna e Udinese. Il campo dà ragione e nuova forza a Zeman, sotto pressione negli ultimi giorni dopo il pesante ko di Parma e lo spauracchio del derby all’orizzonte. Le sue scelte (il rientro di Tachtsidis in regia, la panchina iniziale per Destro e Pjanic) sono ineccepibili. Ispirati da un Totti inesauribile e da un Lamela in grandissima forma, i giallorossi mostrano un gioco brillante, fatto di verticalizzazioni e tagli improvvisi che mandano in tilt la difesa dela Palermo. E soprattutto eliminano, almeno per una notte, amnesie e svarioni difensivi di questo avvio di stagione. A rovinare la quasi perfetta serata giallorossa ci pensa però Destro, capace in sei minuti di segnare un gol e prendere il secondo cartellino giallo togliendosi la maglia nell’esultanza. Domenica prossima, contro la Lazio nel derby, non ci sarà. Per il Palermo, che interrompe la striscia di risultati utili (una vittoria e quattro pareggi), una gara invece da dimenticare in fretta.
Zeman stupisce fin dall’inizio: Destro e Pjanic partono ancora dalla panchina. Rispetto alla brutta Roma di Parma, il tecnico boemo ne cambia quattro. Tra infortuni e acciacchi fuori Stekelenburg, Castan, De Rossi più Dodò; dentro Goicochea, Burdisso, Balzaretti e Tachtsidis. Riproposto in blocco invece il tridente Lamela-Osvaldo-Totti. All’11’ proprio l’ex River Plate conferma il suo ottimo momento di forma ispirando l’azione del vantaggio giallorosso. Piris entra in area e dalla destra mette in mezzo una palla velenosa che arriva sulla testa di Totti. Ujkani compie un miracolo deviando la conclusione sul palo, ma sulla ribattuta il capitano romanista non sbaglia siglando il suo gol numero 219 in serie A. Dopo un avvio pessimo, il Palermo prova ad entrare in partita ma né Miccoli né Brienza sembrano in serata. Gasperini è preoccupato, quasi avvertisse un pericolo imminente. Che arriva alla mezz’ora. Un rinvio di Piris lancia Osvaldo verso la porta rosanero, Ujkani è in anticipo ma esce in maniera scomposta scontrandosi con Munoz e regalando al centravanti argentino il pallone del 2-0. Il Palermo, in confusione totale, è costretto a cambiare. Il capro espiatorio è Pisano, sostituito al 33′ da Bertolo, ma le cose non migliorano di molto. Per vedere il primo tiro in porta dei siciliani bisogna aspettare il 45′, quando Kurtic impegna Goicochea con un destro dal limite.
Nella ripresa la Roma continua a spingere costruendo numerose occasioni da gol, anche grazie all’atteggiamento poco aggressivo del Palermo che lascia ampi spazi alle veloci ripartenze giallorosse. Al 4′ Burdisso di testa impegna Ujkani in una grande parata, mentre tra il 12′ e il 18′ Osvaldo e Balzaretti sprecano incredibilmente due enormi palle gol davanti al portiere. La Roma è padrona del campo e neanche gli inserimenti di Ilicic e Dybala impensieriscono questa volta Marquinhos e compagni. Il terzo gol è solo una questione di tempo. Al 24′ Tachtsidis, in versione ala sinistra, va sul fondo e mette al centro una palla che Lamela deve solo spingere in rete. Zeman si alza dalla panchina e abbozza un sorriso. Poi cambia: fuori Florenzi e Totti, dentro Marquinho e Destro. Dopo un fallo a centrocampo che gli vale il primo cartellino, l’ex Siena realizza la sua prima rete in giallorosso e per la gioia si toglie la maglia (non completamente) rimediando il secondo giallo. Un’ingenuità grave, che fa giustamente arrabbiare Zeman. Nell’incredulità generale, c’è anche tempo per la firma finale di Ilicic che rende meno amara la sconfitta del Palermo.
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Foto proveniente da Corrieredellosport.it