“La squadra ha fatto una buona gara, non era facile reagire dopo essersi trovati sotto per 2-0 dopo un quarto d’ora, invece ci abbiamo creduto e abbiamo reagito”. Zdenek Zeman non perde l’abituale autocontrollo davanti ai microfoni di Sky (“ho anche un po’ di febbre“, rivela il boemo), ma appare soddisfatto per la vittoria della Roma a Marassi. Le sue parole hanno avuto un effetto terapeutico su Osvaldo e De Rossi, oggi fra i grandi protagonisti dell’incontro? “Per me Osvaldo e De Rossi sono questi– risponde Zeman – purtroppo non li ho avuti prima però sono contento che hanno reagito e mostrato il loro valore. Tutto dipende dal loro comportamento, non da me“. Intanto però De Rossi non sembra rispettare le ‘consegne’ tattiche di Zeman, e sul campo gioca un po’ da regista e un po’ da cursore. “Per me ha fatto una grande prestazione – sottolinea il tecnico giallorosso -. È normale che lui non è uno che si inserisce dalla metà campo, è più giocatore da rottura e costruzione da dietro, e quello lo ha fatto, come lo ha fatto Tachtsidis”.
Totti, invece, si accentrava molto. “È dall’inizio che me lo chiedete – risponde Zeman – e allora ripeto che lui non può giocare fisso sull’esterno, e deve trovare spazio sulle linee. Da giocatore intelligente, e non solo calcisticamente, cerca la sua posizione e la trova”. “Sulla fascia sinistra– continua il tecnico boemo – ho Florenzi e Balzaretti che attaccano la profondità, Totti deve trovare spazi fra le linee , non da centravanti perchè potrebbe essere marcato a uomo, e poi mandare i compagni in porta, come fa ora“. E ora Zeman dove colloca questa Roma che giovedì conoscerà la decisione della Corte federale sul ricorso del Cagliari e quindi potrebbe vedersi tolta una vittoria ed essere costretta a giocare in Sardegna? “Continuo a dire – dice Zeman – che per me questa squadra è competitiva, poi è normale che le qualità i giocatori le devono mostrare sul campo. La Roma può giocare con tutti, può anche perdere però deve giocare, non fare come a Torino”. Come farà Zeman a gestire la concorrenza fra tre attaccanti come Osvaldo, Totti e Destro? “Tutti e tre insieme è difficile che possano giocare – risponde -,poi bisogna sempre vedere come stanno. Comunque anche la Juve ha tanti attaccanti, poi qualcuno rimane fuori e non è una tragedia”.
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