La scelta di Zeman di domenica scorsa, ovvero quella di lasciare il centrocampista Daniele De Rossi in panchina insieme ad Osvaldo e Burdisso, ha scatenato una bufera tra i tifosi della Roma. La domanda è questa: Zeman ha fatto bene ha lasciare una bandiera della Roma come De Rossi? Oppure ha ragione De Rossi?
DE ROSSI – Sì, ha ragione De Rossi. E’ con il dialogo e con il confronto delle idee che spesso si centrano gli obiettivi, non con le punizioni. Fatte salve le scelte legittime dell’allenatore, non si può non ricordare che Daniele De Rossi è comunque un patrimonio della Roma sul quale la società giallorossa ha puntato tanto per il futuro. Altrimenti nel febbraio scorso, la Roma non gli avrebbe rinnovato il contratto fino al 2017 a una cifra di 6 milioni di euro a stagione che lo fa il giocatore più pagato della “rosa”, anche più del capitano Francesco Totti. Chi vince ha sempre ragione, ma quel voler puntualizzare da parte di Zeman, alla fine di Roma-Atalanta, il perché dell’esclusione è sembrato un voler infierire, sbandierando la mancanza di professionalità. De Rossi ha saltato la prima parte della preparazione dopo le fatiche dell’Europeo da centrale. Ha cercato di “recuperare”, si è messo a disposizione del boemo pur in un ruolo non propriamente suo. E’ dal dialogo e dal confronto delle idee che spesso poi si centrano gli obiettivi. Non con le punizioni. Anche perché un De Rossi al 40% è pur sempre migliore di qualche centrocampista sceso in campo domenica.
ZEMAN – Si, ha ragione Zeman. Il tecnico boemo ha fatto le sue scelte, è un diritto di qualsiasi allenatore, è pagato per fare delle scelte fino alle estreme conseguenze. Sulla scelta tecnica senza ombra di dubbio, con qualche perplessità, invece, per il dopo partita, quella denuncia pubblica sui comportamenti che rischia, anzi di più, di metter su un irreversibile muro di incomunicabilità tra i due. Per il resto, il boemo ha fatto una scelta, è un diritto di qualsiasi allenatore, è pagato per fare delle scelte. Zeman l’ha fatta, punto e basta, anche se si può non essere d’accordo. Se senza le parole del dopo partita la scelta fosse rimasta in un ambito solamente tecnico, a chi avesse urlato la sua indignazione sarebbe stato sufficiente far rivedere i trenta minuti finali giocati da De Rossi contro la Sampdoria o, peggio, i novanta disputati allo Juventus Stadium contro la Juve, i peggiori probabilmente da quando indossa la maglia giallorossa, cioè da sempre. Qualcuno di voi, per caso, ha promosso quel De Rossi? Alla Roma serve quello vero, quello che tira fuori la giugulare ed esulta dalla panchina a San Siro. E se Zeman avesse voluto provocarlo per ritrovarlo? Non lo sappiamo, ma il mister ha sempre delle ragioni dietro ad una sua scelta.
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