Il ds giallorosso Walter Sabatini, presenta finalmente il giocatore che ha tanto desiderato portare a Roma, Federico Balzaretti: “Non avevo mai visto prima un consenso talmente unanime tra Società, tecnico e calciatori, come nel caso dell’arrivo di Balzaretti a Roma. Federico è sia un giocatore forte, sia un essere umano di qualità. La sua acquisizione è stata poi anche una operazione impegnativa, ma il nostro tasso tecnico con il suo arrivo aumenta a dismisura. Lui si è costruito una carriera da solo, facendo anche delle scelte difficili nei vari anni di professionismo. Ha giocato infatti in tutte le categorie e ha messo in atto scelte coraggiose: dalla Juventus è passato alla Fiorentina e da qui al Palermo, perché voleva giocare. È ora arrivato qui e noi siamo contenti: ripeto, prima per le sue qualità morali, poi per quelle tecniche”.
Ecco riportate di seguito tutte le dichiarazioni lasciate dal nuovo terzino giallorosso Federico Balzaretti:
MOMENTO GIUSTO
“Arrivo a Roma al momento giusto della mia carriera: sono maturo, pronto, anche grazie all’esperienza dal recente Europeo. Arrivo poi nel momento in cui questa Società ha grandi ambizioni. Speriamo quindi di toglierci insieme le nostre soddisfazioni”.
PERCHÉ LA ROMA
“Nei giorni che hanno preceduto il mio arrivo in giallorosso ho riscontrato tanta confusione sugli organi di informazione: da parte mia, invece, c’è sempre stato un atteggiamento di estrema chiarezza. Quando infatti ho saputo di poter venire qui, ho parlato con la mia famiglia e ho subito deciso che la Roma era per me l’unica soluzione possibile per andare via da Palermo. Potete chiederlo anche a Zamparini a cui ho detto sempre che se fossi andato via lo avrei fatto solo per venire alla Roma. Hanno influito su questo ovviamente anche le motivazioni familiari. La capitale è stupenda ed è ideale per far crescere le mie bimbe: mia moglie lavora a Parigi ed è ben collegata e poi qui anche lei ha buone prospettive di lavoro . Conosco bene il direttore sportivo, Sabatini: so come lavora e ci capiamo a volo, dato che vediamo le cose allo stesso modo: abbiamo ambizioni comuni e voglia di lavorare. Ripeto, la Roma è stata la mia unica opzione: a livello di società, di rosa e di ambizioni è uno dei club migliori al momento sulla piazza. Se venire a Roma per me significava in generale anche poter giocare nella Lazio? No, io ho sempre e solo inteso Roma come l’AS Roma. Se sono venuto qui anche perché non facciamo le coppe e ho più tempo libero? Assolutamente no. Anzi, mi auguro sia il primo e ultimo anno che non giochiamo in Europa”.
POTENZIALITÀ E OBIETTIVI
“La Roma ha una squadra di grandi potenzialità ed è poi una piazza che sogna tanto: vedo un grande entusiasmo attorno a noi. Il Club ha poi investito tanto negli ultimi anni, si è mosso bene. L’obiettivo? Dirlo adesso è prematuro. Io sono qui da poco. La base c’è, l’importante ora è lavorare: lo scopo primario è che ci si diverta e soprattutto che si diverta la gente a vederci allo stadio”.
AMBIENTAMENTO
“In questo mondo del calcio, dopo tanti anni di professionismo, molti di noi si conoscono già bene. Quindi il problema dell’inserimento da questo punto di vista non c’è. Anche sotto l’ottica del gioco, con Zeman credo di non avere troppe difficoltà, perché io e lui abbiamo una visione di calcio molto simile. Da questi punti di vista, dunque, sono quindi avvantaggiato, ma ora dobbiamo migliorarci tutti: solo lavorando possiamo ottenere risultati interessanti”.
RUOLO
“Se posso giocare anche a destra? Sì, ultimamente l’ho fatto con la maglia dell’Italia, ma anche a Varese a inizio carriera e poi a Torino, sia con i granata che con la Juve. Non c’è problema da questo punto di vista”.
PSG
“Se ho avuto la possibilità di andare al PSG? È stata una opportunità reale, ma l’anno scorso, anche se ai tempi ho poi deciso di rimanere a Palermo e la cosa è saltata. Era una occasione poteva fare piacere, ma riguarda ora il passato”.
GIOCO OFFENSIVO
“Nel mio modo di giocare mi viene spontaneo andare in profondità e al cross: è una mia caratteristica fare le sovrapposizioni, certo. Mi diverte di più giocare così. La fase offensiva è infatti un mio marchio di fabbrica che credo si sposi bene con il pensiero di Zeman. Ma andare avanti spesso non significa non saper difendere. Comunque sia, si dice poi che la miglior difesa è l’attacco, no? E questo, in parte, secondo me è vero. Comunque sia, il Mister sa il fatto suo e credo che farà divertire noi in campo e il pubblico sugli spalti”.
CARRIERA
“Io non credo di essere stato scoperto adesso: nella mia storia da calciatore ritengo di aver seguito un bellismo percorso. Non rinnego mai le scelte fatte, che mi hanno anzi portato a essere quello che sono ora. Se sono arrivato qui, in uno dei club più importanti d’Italia a questa età, è quindi un premio a quanto fatto in precedenza: questo fatto mi dà una grande soddisfazione”.
COMPETITIVITÀ
“Siamo una squadra che può competere per i traguardi più alti: in Italia come rosa sulla carta siamo tra le più forti, ma dobbiamo dimostrare poi sul campo il nostro valore. Dobbiamo fare quello che chiede l’allenatore e trovare un nostro equilibrio. Ma, ripeto, possiamo avvicinarci alle più forti, poi sarà il campo a dire se e come ci siamo riusciti. Dovremo poi essere bravi anche a gestire i normali momenti critici e le sconfitte che verranno, ma solo fortificando il gruppo anche da questo punto di vista possiamo toglierci le nostre soddisfazioni”.
METODI DI ALLENAMENTO
“Quelle di Zeman sono sessioni dure, ma sappiamo che le sue squadre sono sempre andate fortissimo in campo e quindi questo sacrificio serve innanzitutto a noi. In questo modo alleni anche la sofferenza a livello mentale: questo serve, perché magari in campo all’85° fai lo scatto decisivo per vincere. Sono quindi metodi giusti, ma io come tutti ho bisogno di abituarmi: adesso magari non siamo brillanti, ma lo saremo quando ce ne sarà bisogno”.
ZEMAN
“Il Mister è una persona umanamente disponibile, coerente nelle sue idee e corretta. Sa cosa chiedere ai suoi giocatori. Su di lui ho un giudizio assolutamente positivo: non usa tante parole, ma queste spesso non servono”.
PIRIS
“Come ho trovato Piris? Ieri negli allunghi arrivava sempre davanti a me! Mi ha fatto una bella impressione. Lui ha caratteristiche diverse dalle mie: è un brevilineo e ha un modo di giocare diverso. È forte, mi ha colpito piacevolmente e poi siamo in camera insieme: sta cercando anche di imparare in fretta la lingua. Qui nel gruppo giallorosso si respira ovunque un’aria bellissima: si lavora bene e si vede che è un gruppo serio. Sembra che siamo tutti insieme da tanto: e questo è bello e importante”.
DODÒ
“Di lui mi hanno parlato tutti bene e anche io aspetto di vederlo all’opera al meglio. Essendo un po’ più grande cercherò di dargli consigli sul calcio italiano in modo che lui diventi uno dei terzini più forti della serie A”.
QUALITÀ
“Io sono un ragazzo con un modo molto semplice di giocare: sfrutto soprattutto i tempi e la profondità. Avere quindi vicino gente con grande qualità come Totti o De Rossi per me è fondamentale”.
Sabatini fa poi il punto sul mercato della Roma:
LA ROSA
“Io credo che ad oggi Zeman abbia un gruppo di titolari. L’esigenza che avvertiamo ora è quella di un difensore centrale: il reparto difensivo va infatti integrato ed è quello che faremo in fretta. Se il mercato poi è chiuso? Zeman è soddisfatto di quello che ha in mano ora, dal punto di vista del numero dei giocatori e della loro qualità. Certo, il calcio poi a volte ti mette di fronte a opportunità inaspettate. Ora dico che ci fermeremo a parte il centrale, rimanendo pronti a cogliere eventuali inaspettate novità”.
MERCATO IN USCITA
“I ragazzi rimasti a Trigoria sono tutti sul mercato, ormai cosa nota. Su loro ci stiamo lavorando: ci sono delle opportunità, dato che sono tutti degli ottimi calciatori. Ci sono richieste anche reiterate e insistenti. Ma poi anche questi calciatori hanno delle personali esigenze che a volte non sono coincise con le nostre. Nei prossimi giorni ci sarà comunque più chiarezza su Heinze e probabilmente anche su Pizarro. I ragazzi che sono ora a Trigoria quando la squadra tornerà a Roma lavoreranno con tutti gli altri se non saranno ceduti nel frattempo, la Roma non fa torto a nessuno. Ma le idee del mister in merito a loro sono chiare: i giocatori devono sapere qual è il progetto della Società e quindi scegliere in quel senso. Non torneremo indietro da questo concetto, ma, ripeto, non faremo torto a nessuno”.
CASSANO
“Se è stato offerto Cassano? Non dal Milan. È stato più che altro un sondaggio, io non ho infatti sentito nessuna voce ufficiale del Milan, ma ho solo ricevuto una chiamata da un intermediario: quindi per me la cosa non esiste e non è reale”.
OSVALDO
“Chiarito che il principio di incedibilità è crollato nel mondo del calcio, ribadisco che Osvaldo per noi è fondamentale. Come società non vorremmo indebolire la rosa”.
BILANCIO
“Il mio giudizio sul mio primo anno di Roma? Gli attribuisco un grado di soddisfazione appena sufficiente, perché mi sembra sempre di poter fare qualcosa di più. Ma devo dire che sono contento del gruppo costruito, della tranquillità del Mister e dello stato animo dei giocatori. Vedo poi anche un buon riscontro tra tifosi. Ci sono quindi tutte positività, ma il calcio per me è così: si può e si deve sempre migliorare. Mi ritengo comunque moderatamente soddisfatto”.
ROMAGNOLI
“Lui è una gioia grande per noi, al pari di Dodò. Rispettiamo gli anziani, ma i giovani danno sempre una speranza a noi e a tutta la società. L’allenatore lo ammira molto: è infatti un ragazzo che ha qualità tecniche evidenti oltre a un grande equilibrio e credo che sarà uno dei titolari della Roma quest’anno, titolare nel senso di uno dei 23/24 giocatori che il mister terrà in rosa. Non è facile portare avanti la politica dei giovani: è un impegno severo per tutti. In questo modo stiamo cercando di costruire un futuro per noi, ma che abbia anche un riverbero su presente”.
DDR
“De Rossi è incedibile. Ci sono poi cose imprevedibili nel calcio. La Roma infatti non si può porre davanti in maniera diversa dagli altri club di fronte ai cambiamenti che sta attraversando questo sport negli ultimi anni. È quindi evidente che se una società dovesse venire da noi con una proposta che non può essere rifiutata noi la dobbiamo prendere in considerazione, il che non significa però venderlo. Lui è infatti fondamentale per la squadra e per il club e con la sua anima dà una identità romana al club”.
DODÒ
“Continuo ad essere convinto che sia un calciatore fortissimo, anche se non avevo previsto questo approccio lento al campo. Comunque sia, siamo sempre certi di poter tirare fuori un giocatore fortissimo”.
ROSA
“Se quella costruita qui a Roma è la rosa più forte della mia carriera? Non lo so ancora. So che questa squadra deve essere orgogliosa di se stessa per fare bene e deve sapere trasferire questo concetto ai tifosi. Se sarà così, farà bene anche sul campo. Bisogna volere essere forti: se così sarà, allora saremo competitivi sul serio. Mi aspetto questo da loro”.
SCUDETTO
“Scudetto? È un argomento che non voglio sfiorare non per scaramanzia, ma perché non so ancora come sarà la squadra in azione. La devo vedere meglio, sia io sia il mister che ci sta lavorando giorno dopo giorno. Potenzialmente è una squadra solida con diverse soluzioni per ogni ruolo, ma perché una squadra possa essere forte davvero ci vuole tempo. Delineare quindi la nostra forza oggi mi pare un atto di arroganza. Diciamo che ci sono i presupposti per questo, ma lo vedremo poi in concreto se sarà così”.
ROSI E ALTRI
“L’acquisizione di un terzino destro non la vivo con urgenza, anche perché Balzaretti può anche giocare in quel ruolo, come ha detto oggi in conferenza anche a voi. Rosi e Borini? Nei loro casi ci sono stati degli atteggiamenti che non sono piaciuti alla Roma. La Società sa cosa vuole fare, il nostro staff dirigenziale è sempre coeso e rema dalla stessa parte: abbiamo deciso di non subire dei comportamenti che non ci piacciono. Rosi ha rifiutato il prestito al Parma e allora abbiamo optato per una soluzione diversa. Anche Borini sarebbe rimasto alla Roma se avesse accettato una situazione di mercato che gli avevamo proposto: volevamo infatti tenerlo in comproprietà. Lui non ha accettato e allora abbiamo preferito cederlo dopo il riscatto”.
Foto proveniente da asroma.it